
Ho sempre coltivato interiormente (neppure troppo interiormente)
interesse, rispetto e voglia di comunicare con chi non è "allineato",
con tutte quelle persone che alla civiltà dei molti, risultano spesso
scomode, fastidiose, eticamente inopportune, religiosamente condanabili.
O più semplicemente con chi chi sente solo, molte volte per una ponderata scelta,
o più semplicente perchè il passare del tempo ti spoglia di inutili presenze.
Una questione di pelle, una questione di rispetto, a volte una complice e sana
voglia si essere dissociati dall'associabile istituito.
Mi sento ricco perchè ascolto, cerco di capire e condividere la vita
o più semplicemente il pensiero di persone che stanno al di là della sottile
linea che traccia il perbenismo, la politica, la religione, il buon costume.
Con tutti i miei limiti, con tutte le mie contradizzioni, con tutte le mie paure,
quotidiane, mutevoli, comunque significative, leggo con piacere quello che sul blog si scrive,
una scrittura libera (spesso lo è), una forma di comunicazione creata da lettura, scrittura, ascolto musicale, foto e immagini che prendono forma attraverso il cuore, la testa, la pancia di chi accetta comunque un confronto, un'appovazione, una critica o un vaffanculo.
È comuque comunicare e mi và bene.
A volte posso essere non del tutto sincero, ma chi lo è ? A volte preferisco il silenzio a uno scontro diretto, ma è una mia scelta, non la impongo a nessuno.
Ogni giorno che passa riesco a essere un pò uomo, un pò donna, un pò gay, un pò straniero, un pò bianco, un pò nero, un pò mistico, un pò blasfemo, un pò filosofo, un pò coglione, un pò anti, un pò artista, un pò malato, un pò ricco (dentro), un pò fannullone, un pò comunista (un pò poco ultimamente), un pò sacerdote ma come Don Gallo, un pò leone, un pò pecora, un pò incazzato... un pò tanto, un pò felice (ci stiamo attrezzando), un pò orso, un pò commosso, un pò libero, un pò forse no.