"Ero seduto sulla prima delle tre panchine, quella che non si vede. Era un pomeriggio di inverno come tanti, sul molo di Quinto leggevo un libro di Palahniuk seduto vicino al mare...troppo vicino.
È arrivata urlando, sferzando tutta la forza del vento di Libeccio travolgendo ogni cosa, anche la prima panchina.
Lo schiaffo di un gigante, la schiuma, il freddo dentro, senza respirare, senza respirare, senza respirare.
Respiro! Rotolo, mi graffio, mi spezzo, senza respirare, senza respirare...una forza antica, mi strappa dal molo, mi trascina via, mi fà sprofondare nella schiuma, nel verde, nel blu.
Silenzio! assoluto, irreale, silenzio, la luce che a poco a poco svanisce, scompare.
A che serve lottare."
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2 commenti:
Il libro di Palahniuk era mica "Soffocare"? :-) E' una tua disavventura?
Bellissimo soffocare,reale nella sua follia narrativa. No per assurdo il libro è Rabbia, un piccolo capolavoro.
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